venerdì 16 ottobre 2009

FARINA, IL BETULLA, DIXIT

Finché in Italia c’è la libertà di scegliere che quotidiani leggere, e ne approfitto dati i tristi tempi poiché di “doman non c’è certezza” (mi scuso con Lorenzo il Magnifico se lo cito), io ho scelto di non leggere, fra gli altri, Il Giornale di Feltri, quello che ha sulla scrivania il busto del duce, non Berluspapi ma Benito. Mi direte che sono di parte, ebbene vi confermo che lo sono se è di parte buttare la monnezza in discarica.

Tuttavia, vagando nel web, ho trovato uno spezzone di articolo, proveniente proprio da Il Giornale e riguardante la questione dell’omofobia, che ha attirato la mia curiosità prima e la mia irritazione poi.

Prima di citarvi il brano dell’articolo vi devo dire, con una certa apprensione, chi è l’autore dello stesso, perché a volte ci sono rifiuti così tossici che non sappiamo né catalogare né distruggere e questo è il caso: mi ringrazierete poiché vi do elementi per scegliere se continuare a leggere oppure no. Come so e come leggo su Wikipedia, è un giornalista radiato dall’ordine, una spia del SISMI, condannato per favoreggiamento, si legge che sia membro di Comunione e Liberazione (o almeno lo era), opinionista di Libero e ora de Il Giornale, parlamentare del PDL dal 2008 (un premio per la sua immacolata ed esemplare vita) e si fa chiamare “Betulla”: Chi sarà? Renato Farina. E ora, se siete coraggiosi continuate nella lettura.

Ecco il brano estrapolato dell’articolo “Tutela i gay ma è bella quindi si può fischiare: ecco la «carfagnofobia»” pubblicato il 12 ottobre da Il Giornale:
“… Mi permetto un’altra piccola osservazione, e poi chiudo. Per me uccidere una persona è il delitto peggiore che esista, grida vendetta al cospetto di Dio. E non dovrebbero esistere graduazioni. Ma a lume di buon senso, quanto al danno sociale, siamo sicuri che sia più grave uccidere un omosessuale single che un padre di famiglia?”.
Vi rendete conto con chi abbiamo a che fare? Vi rendete conto come viene scientemente insinuata nella testa nostra e dei nostri figli l’idea razzista e violenta? Ma nessuno parla, nessuno si scandalizza, nessuno si ribella. Occorre veramente iniziare a creare e sperimentare e proporre dei luoghi di umanità e libertà.
Io, vecchio che non mi arrendo, faccio una promessa: su questo blog, oltre a continuare a denunciare ciò che mi sembra contro l’uomo e l’umanità, vorrei iniziare a dare notizia del lavoro e delle esperienze di chi l’uomo lo ama veramente e in concreto dedicandogli la propria vita.

Attendo da voi un grande aiuto: scrivetemi e raccontatemi di fatti ed esperienze positive.





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