domenica 25 ottobre 2009

BERLUSCONI E MARRAZZO: NON È UN PAREGGIO

Ci sono due fatti che ci vengono proposti come due facce della stessa medaglia.

Il primo fatto: le affermazioni dell’assassino mafioso Gaspare Spatuzza che rivelano l’esistenza di solidi rapporti tra i boss mafiosi Graviano e Silvio Berlusconi assieme all’ideologo di Forza Italia Marcello Dell’Utri.
Il secondo fatto: il video rivelazione delle attività sessuali “diverse” di Piero Marrazzo, governatore della regione Lazio, membro (scusate se uso tale temine in questo caso, ma non trovo di meglio) rilevante del Partito Democratico.

Non entro nel merito delle due questioni poiché quel poco che conosco è solo ciò che la stampa e la televisione vogliono farmi sapere e certamente non è tutta la verità.
Ciò che mi fa imbestialire di tutta questa questione è il tentativo, dei politici (dei politucoli) e della stampa interessata, di far passare l’idea che, in fin dei conti, sono due “delitti” identici: uno da destra e l’altro da sinistra. Il risultato è la parità.

Balle, balle, balle. Pur essendo, entrambi, argomenti da voltastomaco, c’è una diversità sostanziale sugli effetti della questione che provo a sintetizzare.
Il primo fatto: se le rivelazioni di Spatuzza saranno ritenute veritiere, Berlusconi e Dell’Utri dovrebbero essere sottoposti a processo penale e condannati al carcere duro oltre che al pubblico lancio di scarponi di bushana memoria (dico “dovrebbero” perché con l’aria che tira con una nuova leggina inventata dal duo Ghedini-Alfano la questione sarà risolta prima e con la soddisfazione dei due).
Il secondo fatto: il video sui giochi sessuali di Marrazzo non rivela un reato ma un fatto personale, discutibile fin che volete, e non può essere condannato e non va in carcere. Certo non è un belvedere, anzi fa un po’ schifo e non è il frutto di una “debolezza privata”, come il nostro furbescamente vorrebbe farci credere stimolando la nostra naturale e umana pietà, ma di un’arroganza congenita a chi arriva al potere, anche se padre di famiglia: tutto è permesso e tutto è dovuto.

La conclusione di tutto questo discorso? Vedete voi: il primo, possibile candidato alla galera, non si dimette e non si dimetterà mai; il secondo invece sì.
E’ un mondo fatto alla rovescia.





Sottoscrivi la tua e-mail nel blog di BOGAR (http://bogar-sicilmex.blogspot.com/) riceverai tutti gli aggiornamenti
Stampa il post completo

1 commento:

  1. http://www.ilponente.com/2009/10/25/marrazzo-si-dimette-perche-berlusconi-no/

    Ecco qui. :-)

    RispondiElimina