giovedì 12 novembre 2009

LE MAFIE CONTINUANO A “OCCUPARE” LA POLITICA

La richiesta di autorizzazione per l’esecuzione di una misura cautelare (carcere) per concorso esterno in associazione camorristica inoltrata alla Camera dei deputati e riguardante l’onorevole (?) PDL Nicola Cosentino non è cosa di poco conto e non è circoscritta alla sua sola persona; infatti, sembrano coinvolti, seppur in modo minore, anche i nomi di Italo Bocchino e Mario Landolfi, entrambi provenienti dalle fila di Alleanza Nazionale.

Ma se Cartagine piange Roma non ride. A fronte di tre parlamentari campani del centrodestra oggi sospettati di camorra abbiamo avuto, l’anno passato, insigni esponenti del centrosinistra napoletano coinvolti anch’essi in affari sommamente loschi (la questione Romeo). La classe politica campana (di entrambi gli schieramenti) sembra essere molto compromessa con la malavita organizzata: è ora di iniziare a fare un po’ di pulizia seria a iniziare dai capi.
Il caso Cosentino è, tuttavia, particolarmente significativo giacché il suo status di sottosegretario all’economia e alle finanze, uno dei più stretti collaboratori dell’algido ministro Giulio Tremonti, gli permette di gestire la cassaforte dello stato italiano e, se è vero che è colluso con la camorra, viene naturale chiedersi per conto di chi gestisce i nostri soldi.
Oltre a questo non trascurabile aspetto, l’ambizione del nostro parlamentare sarebbe di essere eletto alla presidenza della Regione Campania riuscendo così avere anche il controllo istituzionale, politico e amministrativo diretto del territorio.

A Silvio Berlusconi, evidentemente, il fatto che tra i membri del suo governo ci possa essere, forse, un camorrista non lo disturba più di tanto; infatti, non ha invitato il suo sottosegretario a dimettersi (come, in questi casi, sarebbe normale fare) e non ha ancora abbandonato l’idea di candidarlo alla presidenza della Campania. Evidentemente è una compagnia, quella di Cosentino, che gli confà.
Al presidente della Camera Gianfranco Fini, invece, l’idea di avere presidente di regione uno sospettato di essere fiancheggiatore della camorra non piace molto (mi sembra più per una opportunità estetica che etica) ma è cosciente che deve vedersela con tutto il PDL il quale, per bocca dell’allupato ciellino di stretta osservanza Maurizio Lupi (come siamo caduti in basso) e dell’incredibile onorevole-avvocato Nicolò Ghedini, oppone una strenua difesa d’ufficio del sospettato.

Ma l’opposizione dov’è? Bersani dove sei sparito? Stanno distruggendo l’Italia e tu sei preoccupato solo per la perdita dell’enfant prodige, per la verità non più enfant e men che meno prodige, Francesco Rutelli (è in buone mani: è andato con il ruiniano Pierferdi Casini e il ciellino formigoniano Rocco Buttiglione) o dell’assetto della tua segreteria (mi pare che su un tuo collaboratore si cominci a parlare male con troppa insistenza) o del fatto che devi sorbirti ancora l’opusdeina ciliciata Paola Binetti (povero te e poveri noi). Come pensi di mandare a casa il nano (lo hai detto tu nel discorso d’insediamento come nuovo segretario del Partito Democratico)? permettendogli di far governare l’Italia dalle mafie?
Batti un colpo se ci sei e fai finalmente opposizione, intanto non permettendo una riforma della giustizia pro-Berlusconi e chiedendo di fare pulizia nel governo votando per l’autorizzazione a procedere contro il sospettato di associazione camorristica onorevole e viceministro PDL Nicola Cosentino.

Purtroppo non si difende più la libertà ma solo il proprio campanile, è una guerra tra bande non più un civile confronto tra persone che, pur con differenti idee, hanno a cuore solo il bene comune.





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