domenica 15 novembre 2009

CASINI IL RACCONTABALLE

Credete che l’affermazione “Questo disegno di legge per abbreviare i processi è realmente una porcheria, un provvedimento che dimentica le vittime, sfascia l’ordinamento e abroga la giustizia”, pronunciata da Pier Ferdinando Casini (sempre eccitatissimo, cattolicissimo di fede ruiniana, accattone di posti che contano, amico intimo dello stratega Rocco Buttiglione a sua volta intimissimo di Roberto Forminchioni e la sua banda) voglia dire che il disegno di legge sul processo breve non ha logica giuridica e costituzionale?

Non siate ingenui, lo stesso leader dell’UDC prosegue: “Noi che abbiamo sempre spinto per il dialogo sulla giustizia abbiamo la responsabilità di dire chiaramente la nostra posizione. Proponiamo all’opposizione un lodo Alfano ma costituzionale, che vada incontro ai desiderata della Corte costituzionale e che consenta di evitare questo approccio devastante al sistema giustizia”.
Lui, ufficialmente oppositore del dux-papi, propone all’opposizione (quindi non si ritiene opposizione: comincio a perdere il filo del ragionamento) un nuovo “lodo Alfano”, ciò che aveva già proposto Nicolò Ghedini per conto di sua maestà Silvio Berlusconi e che è finito così miseramente. Il suo “costituzionale” non si riferisce alla sostanza della bocciatura della Consulta (vale a dire che tutti gli uomini sono uguali di fronte alla legge, anche l’unto del signore, il duce di Arcore), ma alla forma cioè all’iter che questa porcheria deve percorrere.
In buona sostanza, il Pier avvalla e rafforza il fatto che il suo amico Berlusca non deve andare a processo per i reati che la magistratura gli addebita. Questa posizione di Casini non è nuova ed è stata ufficializzata della rimpatriata avvenuta alcuni giorni or sono con il presidente del consiglio.
Sullo stesso argomento (Berlusconi alla gogna sì - Berlusconi alla gogna no) hanno manifestato la loro posizione in parecchi: il voltagabbana Rutelli, la bella Finocchiaro, il senza vergogna Alfano, il delicatissimo vate Bondi, il genio Verdini, l’ex giudice Casson, lo scrittore Saviano (con il suo appello che sottoscrivo), il gigante Brunetta, l’amico di nazifascisti Ronchi, l’impetuoso Di Pietro, il sempre-mandato-allo-sbaraglio Bocchino, il tarantolato Gasparri.

Anche Pier Luigi Bersani, parlando da Ravenna, ha finalmente detto la sua e, questa volta, parla in nome di molti italiani: Berlusconi “deve sottoporsi a giudizio … la strada attraverso cui poter ristabilire la serenità per il beneficio di tutti”.
Caro Bersani, non ti montare la testa: non hai detto una “cosa di sinistra" ma una “cosa di buonsenso" civile e democratico. Però una cosa l’hai detta e siamo contenti; ora attendiamo che tu ci proponga un fare.

Una mia assidua lettrice (deve avere un buon stomaco per sopportarmi ancora) mi suggerisce una canzone di Franco Battiato: “Inneres Auge”. La condivido con voi.




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1 commento:

  1. Sui 3 dell'Ave Maria sai già cosa penso. :-)

    Su Battiato...non potevo non condividere un testo così.

    Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti

    Che cosa possono le leggi
    dove regna soltanto il denaro?
    La giustizia non è altro che una pubblica merce...
    Di cosa vivrebbero
    ciarlatani e truffatori
    se non avessero moneta sonante da gettare come ami tra la gente?

    La linea orizzontale
    ci spinge verso la materia
    quella verticale
    verso lo spirito

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