Vi cito solo un caso, a mò di esempio: non è particolarmente grave ma mette in mostra la meschinità culturale, politica e umana di un ministro della Repubblica.
Martedì 8 dicembre 2009; trasmissione “Ballarò”; conduttore: Giovanni Floris; uno degli invitati e protagonista indiscusso: Ignazio La Russa (con a fianco la rossa – non nel senso di comunista - Michela Brambilla, fulgido esempio di capacità politica); argomento: le accuse del mafioso Gaspare Spatuzza al sospettato Silvio Berlusconi.
Viene quindi trasmesso in video un brano della dichiarazione del mafioso: “Graviano mi disse che avevamo ottenuto tutto quello grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia. Mi vengono fatti i nomi di due soggetti: di Berlusconi, (…) e c’era di mezzo un nostro compaesano, Dell’Utri. Grazie alla serietà di queste persone ci avevano messo praticamente il paese nelle mani.”.
Il luciferino Ignazio, con lo sguardo da lanciafiamme, la voce cavernosa, la lingua impastata e il pizzetto spettinato si rivolge al comunista Floris e inizia col chiedergli perché c’è il puntino in mezzo (per la verità sono tre fra parentesi, ma lasciamo correre) e si lancia in una serie di affermazioni politico-temporali (le virgolette, secondo il ministro, nasconderebbero la citazione riguardante l’essere o non essere senatore, a quel tempo, di Dell’Utri), di accuse al conduttore di aver volutamente omesso (là dove ci sono i puntini) una frase che avrebbe evidenziato l’inconsistenza delle rivelazioni di Spatuzza, nascondendo la verità per indirizzare l’opinione pubblica perché “sono capaci (Floris e amici) di questo e di altro e anche di molto altro … lei vuole continuare in un’azione di calunnia in cui qualcosa resta sempre”. Lanciata l'infamia come una maledizione, che il popolo registri e ne tragga le conseguenze.
Floris replica e legge la frase omessa dai puntini: “Io chiesi se era quello di Canale 5 e mi disse sì”: grande imbarazzo del ministro della difesa e conclusione da gran signore del conduttore: “È sempre bello chiedere scusa quando si sbaglia”.
Vi propongo il video alla fine di queste righe, perché possiate dare voi stessi un giudizio, ma vi prego di non mostrarlo alle gestanti e ai figli se minorenni: potrebbero non riprendersi più, nemmeno con l’intervento del dottor House.
Per concludere: in Italia abbiamo come testa pensante un presidente del consiglio che, in virtù della sua carica, si sta facendo gli affari suoi a danno di tutti noi contro qualunque regola del convivere civile e una schiera di replicanti senza vergogna che hanno come unico compito quello di proteggere il loro capo anche a costo di perdere la propria dignità.
Vedete, ho ragione io: non sono capaci loro, siamo incapaci noi.
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