domenica 27 dicembre 2009

IL PARTITO DELL’AMORE … A PAGAMENTO



Al tempo del Partito Unico dell’Amore (PUdA), non quello di Moana Pozzi ma quello di Papicicciolino, saranno condannate alla pena capitale, per lesa maestà, almeno tre associazioni di consumatori: la FEDERCONSUMATORI, l’ADUSBEF (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Assicuratici Postali) e l’ADOC (Associazione nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori).
Vi chiederete, ancora mollemente distesi sul divano dopo gli stravizi natalizi, che cosa mai avranno combinato per meritarsi tale condanna, che tipo di souvenir hanno lanciato.
Non hanno combinato nulla di particolare e non hanno lanciato nessun corpo contundente, hanno fatto solamente dei conti, come richiede il loro mestiere, e senza troppa fatica hanno incominciato a leggersi la Finanziaria, quella approvata per decreto, quella che ha impedito qualunque discussione e modifica.

Sia Giulio Tremonti che il nostro dio dell’amore, Silvio Berlusconi, hanno giurato e spergiurato (spergiurato lo aggiungo io che non faccio parte del PUdA e quindi sono un sospettato e suscettibile di esilio o di morte rapida, ovviamente tutto fatto con amore) che il decreto licenziato non aumenta le tasse. Eccovi alcuni conti fatti dalle tre associazioni sopra nominate.
Ogni famiglia avrà, per grazia ricevuta, un carico annuo in più di 120,00 euro e inoltre i seguenti rincari a base annua così calcolati:
• € 30,00 per il gas;
• € 130,00 per l’assicurazione auto;
• € 18,00 per l’acqua;
• € 35,00 per i rifiuti solidi urbani;
• € 30.00 per i servizi bancari;
• € 80,00 per i mutui bancari;
• € 65,00 per i biglietti del treno;
• € 90,00 per i carburanti.
A tutto questo vanno aggiunti, come ciliegina sulla torta, € 3,00 a passeggero per ogni biglietto aereo, € 103,30 per ogni ricorso in cassazione intentato dai lavoratori licenziati e € 38,00 per ogni ricorso contro le multe per alta velocità.

Hanno ragione il gatto e la volpe governativi: non c’è, infatti, nessun aumento di tasse, basta non usare il gas per cucinare, non utilizzare l’auto (e risparmiare così sia sull’assicurazione che sulla benzina), non bere e non farsi il bagno (piaci cosi come sei), non produrre rifiuti (e se li produci, potresti mangiarli con un ulteriore risparmio), non tenere un conto corrente bancario (non ti serve più, siamo nella società dell’amore) e smettere di pagare il mutuo casa (sotto i ponti c’è ancora spazio), non andare in treno, non ricorrere più al TAR o al giudice di pace per ogni nefandezza e sorridere facendo attenzione alla paresi facciale.
Chi ha fatto questi conti, e chi ci crede come me, non collabora alla nuova civiltà dell’amore, anzi, alimenta, per contrasto, le fabbriche di menzogne e allora, pur ancora sfregiato, il nostro premier telefona al TG1 (quello appaltato ad Augusto Minzolini per intenderci) e dice, papale papale, di aver “pensato davvero che dobbiamo contrastare tutte queste fabbriche di menzogne, di estremismo e anche di odio”. Questo ci condanna a morte, imputati di non amare il nostro papiminchia.
Ma come si fa ad amare un tale governante, definito da più parti (e non solo in Italia) mafioso, piduista, puttaniere, inciucista, corruttore, che pur di non presentarsi in giudizio cambia le leggi, che da quando è in politica ha fatto solo i suoi interessi, che usa tutto per la sua immagine. Persino l’aggressione. Lui, l’aggredito, ha perdonato l’aggressore (e qui tutti ad applaudire a questa reincarnazione di gesù, il periodo natalizio lo favorisce) ma sussurra (ed evidentemente nessuno lo sente o lo vuol sentire) che spetta alla giustizia fare il suo corso e che lo faccia bene e con durezza: anche se il tiratore di statuette è uno psicolabile, bisogna dare il buon esempio.
Che differenza di stile, lo devo ammettere, quella del papa Benedetto XVI che attraverso il portavoce della sala stampa vaticana, padre Lombardi, ci dice che la donna che lo ha aggredito all’interno della basilica vaticana non deve finire in carcere e tanto meno essere sottoposta a procedimento giudiziario ma deve essere affidata alle cure di medici e strutture che si occupano di malattie mentali. Già, il papa. Lui è da sempre che parla di Amore non come il papi (non penso sia solo colpa della vocale finale papA-papI) che lo ha sempre praticato, ma nelle sue ville. Mi viene il dubbio che alla parola “amore” si possano dare vari significati.
Per il papa (ma anche per molti uomini, credenti e no), la parola amore, è spiegata bene nel vangelo di Giovanni: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.

Siete certi che Berlusconi intenda la stessa cosa?



Sottoscrivi la tua e-mail nel blog di BOGAR (http://bogar-sicilmex.blogspot.com/) riceverai tutti gli aggiornamenti
Stampa il post completo

Nessun commento:

Posta un commento