venerdì 22 gennaio 2010

INGRAO: “UN FORTE VENTO DI DESTRA CHE SPIRA SULL’ITALIA”


Quale sia il mio giudizio sulla “santificazione” di Bettino Craxi da parte di questo incivile governo l’ho già espresso in un precedente post e lo confermo con più forza. Riportare sull’altare della storia questo ex-presidente del consiglio, già latitante per la giustizia italiana, significa garantire ai suoi successori, di qualunque malefatta si macchino, un posto nel pantheon della politica. Nel nostro caso specifico, regnante il caudillo Silvio Berlusconi, si tratta di una ricorrenza “ad personam” (non gli bastano le leggi).
Ritorno su questo argomento, doloroso per la mia coscienza e vergognoso per la povera Italia, solo per condividere con voi un’intervista a Pietro Ingrao apparsa su La Stampa il 19 gennaio per la penna di Riccardo Barenghi: vale la pena leggerla, anche se non si aderisce alla storia politica e ideologica di questo uomo.

PIETRO INGRAO: “DI CRAXI NON SALVO NULLA”

Ripete le stesse parole che pronunciò in quello storico discorso all’XI congresso del Pci, nel 1966: «Cari compagni, non mi avete convinto». Allora si rivolgeva ai suoi compagni di partito che l’avevano sconfitto nella battaglia congressuale, oggi si parla di Craxi e della lettera che il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato alla vedova dell’ex leader socialista morto dieci anni fa. Quindi, in qualche modo si parla ancora dei suoi ex compagni di partito e di battaglie interne, non a caso nel Pci Napolitano fu, dopo Giorgio Amendola, il rivale del leader della sinistra comunista, ossia Pietro Ingrao.

Ingrao, cos’è che oggi non la convince?
Ho trovato francamente esagerate tutte le cose che ho letto in questi giorni, non credo che una rivalutazione di Craxi – nel mondo comunista si sarebbe chiamata con un orrendo termine: riabilitazione – sia politicamente giusta e corretta.

Ma Napolitano, e non solo lui, sostiene che ci furono luci e ombre nella politica di Craxi…
Potrei dire che Napolitano è stato molto generoso, anche troppo. Io comunque non condivido il suo giudizio, molte chiacchiere ma non una parola dura, anche cattiva. Sinceramente io luci non ne vedo, perché nel corso di quegli anni molto aspri per la vicenda politico-sociale del nostro Paese, Craxi si è schierato con la parte più conservatrice della Dc, con Forlani e Andreotti e non certo con Zaccagnini. E contemporaneamente ci ha fatto la guerra, a noi comunisti. Dopo la morte di Moro venne fuori la sua natura di anticomunista che non aveva alcuna intenzione di promuovere l’unità delle sinistre. Un progetto politico che invece avrebbe potuto contribuire a rinnovare la società. Ecco perché ho sempre sostenuto che Craxi era un conservatore.

Ma molti al contrario dicono che fosse un uomo di sinistra e per di più un innovatore…
Ma manco per idea. Era distante anni luce da un socialista come Riccardo Lombardi, lui sì di sinistra insieme ad altri nel Psi. Craxi era un’altra cosa, e francamente non vedo proprio dove abbia innovato, semmai ha usato la sua spregiudicatezza per crearsi spazio nel quadro politico. Ma allora entriamo in un’altra categoria, quella dei politicanti…

Eppure molti suoi ex compagni di partito, per esempio Piero Fassino, lo hanno rivalutato in questi anni. Secondo lei perché?
Risponderei in poche parole che per me dicono tutto: perché c’è un forte vento di destra che spira sull’Italia.

E della questione di Tangentopoli, lei che idea s’è fatto?
Sulla vicenda strettamente giudiziaria che ha riguardato Craxi non mi va di intervenire. Capisco la delicatezza che il Presidente della Repubblica ha usato nell’affrontare questo capitolo difficile, ma anche qui non mi sento di condividere i suoi giudizi.

Ma lei di Craxi non salva nulla?
Nulla, proprio nulla. Perché ha agito in modo negativo nella vicenda politica italiana. E anche qui, mi dispiace, pur capendo il garbo del Capo dello Stato, non posso riconoscermi nel quadro che ha delineato.

E invece del suo esilio ad Hammamet che giudizio dà?
Ecco, qui invece vedo un orgoglio umano nella sventura, un orgoglio che rispetto.


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1 commento:

  1. Notizia interessante sull'"erede" che non ci mette le mani in tasca!!!.

    Sapete quanto ci costa Silvio Berlusconi? 4,295,000,000 € l’anno Mai così alte le spese di un Premier italiano.Una vera REGGIA dove si moliplicano dipendenti e sprechi. Palazzo Chigi record di spese annuali macinati anno dopo anno. MAI COSI ALTI I COSTI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO. Alcuni esempi di FOLLI SPRECHI:
    -ESERCITO DI DIPENTENTI
    - 4,500 dipendenti (1,400 in più di Prodi)
    - CENE DA SULTANI:
    110,000€ per la cena in onore di Israele il 3/11/08,
    60,000€ per la cena in onore degli industriali il 6/5/08
    - STIPENDI D'ORO:
    246,000,000€ totali nel SOLO 2008 per i collaboratori di Silvio:
    Guido Bertolaso: 280,000€
    Manlio Strano: 297,000€
    Antonio Ragusa: 184,00€
    -EVENTI MEDIATICI
    300,000€ per la cerimonia tv consegne case in Abruzzo (quante case si facevano???)
    - CONSULENZE DELIRANTI
    139,000€ al sig. Giancarlo Bravi
    45,000€ a Rodolfo Ridolfi
    40,000€ al sig. Carlo Sirca
    28,000€ al sig. Mauro Russo
    26,000€ al sig. Secondo Amalfitano
    20,000€ alla sig.Federica Mondani
    13,000€ al sig. Gianni de Michelis (che consulenza farà su come rubare meglio???)
    - NOLEGGI TRUCCATI
    -3 personal computer noleggiati per 48 ore al costo di 1,500€ (500€ l'uno)
    -1 telecamera noleggiata per 24 ore a 700€
    - 1 troupe televisiva noleggiata 24 ore a 4,000€
    -RACCOMANDATI
    Isabella Rauti (moglie di Alemanno) assunta per 165,000€ l'anno come Capo-dipartimento delle Pari Opportunità
    Vittorio Bruno (ex-direttore Gioranel della Linertà) assunto per 70,000€ l'anno come Esperto del Turismo
    FONTE: questa analisi dei bilanci è sull'ultimo numero dell'Espresso in edicola
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