“Una riduzione degli extracomunitari in Italia significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere dei criminali”, parole d'amore di Silvio Berlusconi. Tradotto, l’extracomunitario viene identificato con il criminale ed è l’idea leghista, razzista, da Ku Klux Klan, che oggi il presidente tenta di far passare in Italia. Lo dico, con grande umiltà, anche per il cardinale Ruini.
Noi italiani, pazienti e intrisi di cristianesimo, siamo naturalmente inclini a perdonare la stupidità e le volgarità (e il primo ministro sembra, dai risultati elettorali, che ci abbia forgiato nella virtù umana del perdono) e ci capita spesso di porgere l’altra guancia pur di non creare situazioni di grave disagio o, peggio, irrecuperabili; tuttavia di fronte alla falsità o al razzismo del nostro governante dovremmo fare qualcosa in più di un semplice scuotere la testa, dovremmo pretendere la sua testa, in modo democratico ovviamente, e farne uno zerbino o carta igienica.
Ma restiamo calmi, dimentichiamoci un momento di essere stati anche noi “extracomunitari” in cerca di lavoro in Svizzera o nelle miniere del Belgio o negli Stati Uniti.
Sia l’ISTAT che la Caritas, con il Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes, (quindi sia lo Stato che la Chiesa) ci dicono che il tasso di criminalità degli immigrati è pari all’1,23-1,40% mentre quello degli italiani è dello 0,75%, quindi quasi uguali anzi, se si considera che l’80% dei crimini contestati ai “negri” riguarda il reato di immigrazione clandestina, ne risulta che la criminalità italiana è di gran lunga più consistente di quella praticata dagli immigrati.
Quindi grande menzogna presidenziale.
A questo punto si insinua, purtroppo, un pensiero maligno: da quale pulpito viene la predica?
Se criminale non è solo chi uccide fisicamente ma anche chi non rispetta le leggi e non si fa giudicare dai tribunali, mi resta difficile non annoverare il papi tra lo 0,75 degli italiani sopra menzionati; teme forse la concorrenza straniera?
Se proseguo con il pensiero maligno, mi viene in mente che Beppe Grillo, del quale non ho grande stima pur rispettando il suo lavoro di denuncia, ha raccolto 350.000 firme per la legge d’iniziativa popolare “Parlamento Pulito” per impedire, tra l’altro, che il Parlamento italiano continui ad avere tra le proprie fila “criminali”. Ci dice, infatti, che attualmente, tra senatori e onorevoli, 20 sono condannati in via definitiva e prescritti (come Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Massimo D’Alema, Giulio Andreotti) mentre 70 sono condannati in primo e secondo grado o indagati (come Totò Cuffaro e Marcello Dell’Utri). Se prendiamo come verità ciò che afferma Grillo, abbiamo 90 nostri (?) rappresentanti che non sono stinchi di santo ma che potrebbero rientrare nel termine “criminalità” nell’accezione detta sopra. Facciamo, per celia, un po’ di conti: 630 onorevoli e 315 senatori per un totale di 945 parlamentari; su 945 eletti 90 hanno a che fare in modo serio con la giustizia; facendo la proporzione, 945:90=100:X, otteniamo una percentuale pari al 9,52%. Vi sembra poco?
Riassumendo:
extracomunitari: 1,23-1,40%;
italiani puro sangue: 0,70%;
parlamentari, secondo Grillo: 9,52%.
Ripeto la domanda: da quale pulpito viene la predica?
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sabato 30 gennaio 2010
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Sai cosa devi fare se veramente vuoi lottare?
RispondiEliminaDi quello che hai scritto fanne 1000 copie, vai in piazza e distribuiscilo, organizza comizi, eccetera eccetera.
Caro anonimo amico, ti ringrazio per il tuo commento. Ciò che tu suggerisci, e scrivendo a me lo suggerisci anche a tutti coloro che, bontà loro, mi leggono, è ciò che mi ha spinto, nonostante la mia età, a utilizzare un blog: la voglia di lottare, di far “passare” idee e giudizi perché la realtà in cui sono e siamo immersi cambi in positivo; per questo ti invito a leggere il mio primo post “per iniziare”.
RispondiEliminaGià sono presente come posso nelle piazze della mia città, nel quartiere dove vivo, nei luoghi che frequento, nel lavoro, tra i miei amici e familiari. Non è mai abbastanza, è vero, ma intanto qualcosa c’è e qualcosa si costruisce. Il blog stesso è da me utilizzato come un ulteriore e moderno strumento di “lotta” per l’affermazione dell’uomo come “centro del cosmo e della storia” contro ogni pretesa di mercificarlo o ridurlo schiavo del dittatorello di turno.
Grazie ancora e, se puoi, continua a leggermi e, perché no, a commentarmi.
Ciao. Bogar