lunedì 18 gennaio 2010

L’OTTAVA MERAVIGLIA: IL PONTE BERLUSCA


La Corte dei Conti (noto organo comunista) ha sferrato un pugno nello stomaco al governo di centro destra con la richiesta, in merito alla realizzazione del ponte di Messina, di valutare costantemente i profili di fattibilità tecnica del ponte ma anche di attualizzare le stime di traffico e la compatibilità ambientale dell’opera, oltre a valutare i profili di completezza delle modalità d’imputazione nel bilancio dello Stato delle somme, già destinate all’intervento per il ponte sullo Stretto di Messina e successivamente oggetto di riutilizzazione. Questo è il contenuto sintetico della relazione della magistratura contabile approvata nei giorni scorsi.
In definitiva chiede quattro chiarimenti e, se li chiede, vuol dire che non li riscontra nella voluminosa documentazione che, per mestiere, ha dovuto studiarsi o non sono messi in sufficiente rilievo. Veniamo alle quattro richieste.
Valutare i profili di fattibilità tecnica del ponte: il progetto di massima (manca ancora, inspiegabilmente, il progetto definitivo) è stato presentato nel 2003. Da allora a oggi lo sviluppo tecnologico ha raggiunto altri ulteriori traguardi che evidentemente non sono considerati nell’attuale progettazione; eppure è un ponte che prevedrebbe un’unica campata di 3.300 metri di lunghezza (a oggi, il ponte più lungo al mondo, in un’unica campata, è giapponese e misura 1990 metri di lunghezza) con sollecitazioni sia a terra (spostamento continente/isola), sia in acqua (la corrente che si genera tra il bacino tirrenico e quello ionico), sia in aria (i forti venti che caratterizzano la zona). Non tener conto dello sviluppo tecnologico vorrebbe dire, oltre ai problemi inerenti alla sicurezza, condannare il ponte alla vetustà prima ancora della sua “nascita”.

Attualizzare le stime di traffico: le stime considerate per l’attuale progettazione risalgono al 2001 e, dice la Corte “potrebbero verosimilmente non solo essere non più aggiornate ai tempi attuali, ma anche non coerenti con il quadro economico della sopraggiunta congiuntura economica … Soltanto un’adeguata stima dei volumi di traffico viario e ferroviario potrà effettivamente, rispettando il quadro della finanza di progetto su cui si fonda circa il 60% delle risorse complessive, di sostenere gli oneri finanziari per interessi, che graveranno sui capitali presi a mutuo”. Come dire: oggi ci si serve maggiormente del traffico aereo rispetto al 2001, specie per quanto riguarda il turismo che mi pare sia la maggiore fonte di entrata dell’isola e, in ogni caso, la fruibilità di un ponte faraonico si scontrerebbe con lo stato attuale della rete stradale e ferroviaria sia in Sicilia che in Calabria (autostrada, da sempre in manutenzione, Salerno-Reggio Calabria; rete ferroviaria siciliana composta da 1200 chilometri, su 1400, a binario unico).
Verificare la compatibilità ambientale dell’opera: il recente disastro di Messina ce ne ripropone drammaticamente i termini. Non è possibile intraprendere una tale impresa senza aver prima messo mano a una serie di misure di tutela e protezione del territorio.
Valutare i profili di completezza delle modalità d’imputazione nel bilancio dello Stato delle somme già destinate all’intervento per il ponte sullo Stretto di Messina: poiché, come ci dice la Corte dei Conti, “le somme oggetto di riutilizzo, già destinate ad opere di investimento (ponte sullo Stretto di Messina), vengono destinate a finanziare spese correnti”. Tradotto, vuol dire che i soldi accantonati per l’opera sono stati usati altrove.
Non male mister Silvio Berlusconi!
A tutto questo aggiungiamo che nel 2003 l’importo di spesa previsto si aggirava sui 4,6 miliardi di euro mentre attualmente (come si evince dal Dpef 2010/2013) l’importo è lievitato a 6,1 miliardi di euro: siamo certi che il mago Berlusca tiri fuori dal cilindro le risorse economiche necessarie? Ammesso e non concesso che le riesca a trovare, come pensa di impedire che la criminalità organizzata goda di tanto ben di dio?
Certo si incomincia male, anzi malissimo: il maggior azionista della Società Ponte sullo Stretto SpA è la società IMPREGILO SpA, la multinazionale nel settore costruzioni che ha e ha avuto in appalto parte dell’infinita e inconclusa sistemazione dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria; l’intero ciclo di raccolta e smaltimento industriale dei rifiuti della regione Campania attraverso una società collegata il cui amministratore, in seguito, è stato arrestato; l’Ospedale Regionale San Salvatore dell’Aquila che durante il terremoto del 6 aprile 2009 è stato evacuato perché gravemente lesionato e dichiarato inagibile al 90%. Come vedete un pedigree di tutto rispetto … e pantalone paga.
Papi, non buttare via i soldi pubblici per questo inutile monumento che soddisfa solamente la tua megalomania, giusto come fece il presidente della Costa d’Avorio, Félix Houphouët-Boigny che costruì ad Abidjan, quasi in mezzo al deserto e a dispetto del suo popolo affamato, la Basilique de Notre Dame de la Paix, una fra le più grandi chiese del mondo sul modello della Basilica di San Pietro a Roma. La basilica non ha portato lustro a Félix, il ponte non porterà lustro a Silvio: il popolo non è scemo.



Sottoscrivi la tua e-mail nel blog di BOGAR (http://bogar-sicilmex.blogspot.com/) riceverai tutti gli aggiornamenti
Stampa il post completo

Nessun commento:

Posta un commento