martedì 16 febbraio 2010

L’EMERGENZA SECONDO BERTOSCONI

Dell’affaire Bertolaso, purtroppo, non si può non continuare a parlarne poiché, a ogni momento che passa, si aggiunge un fatto nuovo con smentita e smentita della smentita.
Per forza di cose, parlando di Guido Bertolaso si arriva a coinvolgere, nel bene e nel male, la Protezione Civile stessa essendo divenuta, questa, una “sua” personale creatura, operante al di fuori di regole e controlli. Regole e controlli che possono essere più leggeri nelle emergenze per le calamità (e lo si può capire) ma che dovrebbero essere ferrei nei casi di non emergenze e non calamità.
Dico questo poiché imparo, dalla rete, che tra i compiti svolti in questi anni dalla Protezione Civile, sono state classificate come emergenze dei meeting religiosi, degli eventi sportivi, persino dei viaggi del Papa, delle attività turistiche. Il tutto finanziato con soldi pubblici, senza possibilità di controllarne il congruo utilizzo nemmeno da parte della Corte dei Conti, con lavori aggiudicati senza indire appalti ma assegnati a imprese sulla base di criteri di scelta di carattere fiduciario, una zona franca (come piace a Silvio), insomma, un regno a sé stante all’interno della Repubblica italiana, un regno fondato nel 2001, anno della nomina di Bertolaso a capo della Protezione Civile.
Sembra non esserci nulla di nuovo rispetto a ciò cui ci ha abituato il suo grande capo, maestro ed estimatore Silvio Berlusconi: le infamie commesse sono solo invenzioni dei giudici comunisti che colpiscono “chi-fa-del-bene-al-paese” e le escort o massaggiatrici o troie non esistono, sono solo le fantasie e l’invidia di chi non può iscriversi all’albo degli “utilizzatori finali”.
Un altro fatto, in tutta questa squallida vicenda, mi fa crescere il sospetto che, se si continua a scavare, si arriverà alla putredine politica e al rumoreggiare di catene nel palazzo del governo: Gianni Letta è intervenuto in modo estremamente pesante e più volte sulla vicenda garantendo personalmente sull’onestà di Bertolaso. Strano, lui, il silente, il riservatissimo, l’eminenza grigia, il candidato berlusconiano alla presidenza della Repubblica, non si è agitato così tanto nemmeno nei confronti del suo padrone politico. Cosa deve coprire? intrallazzi con il Vaticano, dove purtroppo è di casa? la lurida vicenda G8 della Maddalena e relativi favori a industriali filogovernativi? gli appalti senza gara legati al terremoto in Abruzzo?

Auguro alla magistratura un buon lavoro nella sola ricerca della verità e chi deve pagare paghi.
Auguro ai politici di riacquistare un po’ di dignità di fronte agli elettori perché, come ha detto il Cardinale Tarcisio Bertone ai vescovi irlandesi per le note questioni di pedofilia, “dalla prova può venire il rinnovamento: a patto che il peccatore riconosca la propria colpa in piena verità”, cioé: a patto che i politici riconoscano le proprie colpe e si dimettano.
Staremo a vedere e non abbasseremo la guardia.





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