La questione si ingarbuglia sempre più e al cittadino, quale io sono, non è dato capire cosa veramente stia succedendo e cosa, eventualmente, poter fare per tornare a rendere quest’Italia presentabile e, cosa che mi interessa di più, vivibile.
Sulla questione riguardanti la Procura di Trani e le relative intercettazioni, Silvio Berlusconi rivolta la frittata e ci comunica, sbraitando e battendo i pugni (faccio una sintesi) che è suo dovere, per la funzione che svolge, parlare con chicchessia e imporre d’autorità la sua decisione, anche se è contro la legge.
Sull’esclusione della lista PDL a Roma, nonostante che una molteplicità di organi di giudizio l’abbiano confermato, quel filibustiere del capo del governo ha tuonato gridando contro i giudici bolscevichi perché hanno applicato le leggi vigenti.
Sempre lui, con gli occhi fuori dalle orbite per la bile, ha annunciato che farà delle riforme che lasceranno il segno: il presidenzialismo, la riforma delle tasse (noi del popolo la chiamiamo così) e non so quale altra diavoleria. Ma sappiamo che parla molto e non combina nulla per il Paese, non si può dire lo stesso per i suoi affari. In questi due anni, con i parlamentari che ha, avrebbe avuto modo di “scaravoltare” il mondo e invece ha giocato a rimpiattino con i giudici e i pubblici ministeri comunisti.
Forse invidioso del successo della manifestazione di piazza del Partito democratico, avvenuta il 13 marzo, si inventa una sua manifestazione (contro chi? contro se stesso?) per la settimana successiva, con quale risultato? Elenco alcune brevissime considerazioni tanto per confermare la mia disistima per questo saltimbanco della politica e per tutti i suoi sodali. La partecipazione popolare è stata molto inferiore rispetto a quella del 2 dicembre 2006 e alle più recenti aspettative, pur considerando che parte dei presenti è stata pagata per presenziare alla kermesse filo-regime. Lo ha detto persino Giuseppe Caruso, il questore di Roma, il quale, per inciso, ha così concluso “ignominiosamente” la sua carriera, come ha affermato con il solito livore quel fascista doc di Maurizio Gasparri: “Confermiamo pesanti riserve sul comportamento del questore, peraltro deludente su tutti i fronti” e ancora “Per lui sono pronte sorprese clamorose. I suoi pasticci faranno scalpore”. Perfetto stile squadrista.
E le domande rivole dal dux al popolo destrorso presente a bocca aperta sotto il palco e che rispondeva a monosillabi, con un corale no, non vi hanno fatto venire a mente piazza Venezia e l’espressione facciale di Benito Mussolini? Il giuramento, poi, dei candidati governatori regionali è stato il colpo di grazia: nemmeno all’asilo nido si fanno recitare le poesie in quel modo; e pensare che questi dovrebbero governarci!
Avrete certamente appuntato anche il fatto che, durante la manifestazione, nessun discorso “politico” è stato lanciato ma solo recriminazione e ostilità contro giudici e oppositori, alla faccia del mieloso slogan: “L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio” che in bocca al papiminchia equivale a una bestemmia o a un’oscenità.
Da ultimo, in altra manifestazione di ieri a Bologna, per la presentazione della candidata PDL alla presidenza della Regione, il nostro Silvio, con tono questa volta pacato, all’invito del (troppo)mite Pierluigi Bersani di un pubblico faccia faccia su temi politici, risponde: “Non credo sia opportuno fare un confronto televisivo con il capo dell’opposizione, perché le sue dichiarazioni quotidiane nei nostri confronti ci hanno fatto perdere la fiducia che si possa arrivare a un interscambio produttivo e basato sulla realtà”.
Balle! Non c’è bisogno di tradurre il papipensiero, è fin troppo evidente che Berlusconi ama solo i suoi monologhi e ha paura di duellare con Bersani, non perché gli manchi la parola, anzi la sua logorrèa è patologica, ma perché non ha nulla di politico da dire, non è competente in nulla se non nei suoi affari, loschi, come ci farebbero capire le varie inchieste aperte sulla sua persona.
Debbo tuttavia continuare a chiedermi com’è possibile che, nonostante queste allarmanti vicende, ci sia ancora un “popolo” che gli rende omaggio e sventola le sue bandiere, gli tocca la giacca sperando in qualche miracolo o ripristinerebbe volentieri persino lo jus primae noctis.
Siamo davvero così rincoglioniti che non vediamo il male nemmeno quando si manifesta con un’evidenza assoluta.
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lunedì 22 marzo 2010
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E' il male assoluto, l'ho sempre sostenuto, fin da subito, non importa essere aquile per capirlo. Purtroppo, per chi ci crede, con l'appoggio della chiesa, una chiesa che ha da troppo tempo ha dimenticato Cristo, (quasi 2000 anni). speriamo che sia veramente alla frutta, ma temo che ce ne farà ancora vedere delle belle!ciao maria teresa
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